COMUNICATO
STAMPA
Le
inefficienze del Servizio Sanitario Nazionale scaricate sui
cittadini e sui medici. La FIMMG preannuncia lo stato di agitazione.
Si
associa anche la FIMMG alla richiesta indirizzata al Presidente
della Giunta Regionale Nichi Vendola di nominare tempestivamente il
nuovo Direttore Generale della ASL di Foggia, visto i ritardi con
cui vengono pagati gli stipendi ai medici del 118, della Continuità
Assistenziale e della Medicina Generale. Alla data del 21 ottobre i
medici della Continuità Assistenziale di Foggia non avevano ancora
ricevuto lo stipendio.
“Siamo
pronti noi, come FIMMG Puglia, a scendere in campo solidarizzando
con i colleghi di Foggia per le gravissime inadempienze di quella
ASL, ma anche per l’assenza colpevole dei vertici della ASL di
Brindisi nella vicenda della mancata cancellazione dei pazienti
deceduti dagli elenchi dei medici. In particolare riteniamo il
comportamento della Direzione generale omissivo e scorretto nei
confronti dei medici di famiglia della ASL, in quanto la
responsabilità di tale compito attiene esclusivamente ai Distretti
Socio Sanitari”, ha dichiarato il dott. Filippo Anelli Segretario
Regionale della FIMMG Puglia.
La
FIMMG ieri aveva contestato esplicitamente il procedimento che
incolpava impropriamente i medici di famiglia che avevano tra gli
elenchi dei propri pazienti cittadini deceduti. Infatti, ai medici
di famiglia è richiesta “ in caso di decesso la compilazione del
certificato di morte, li dove è avvenuto a domicilio, che viene
trasmesso al Comune di residenza. L’ufficiale dell’anagrafe dovrà
poi a sua volta trasmettere l’informazione al distretto socio
sanitario che, a sua volta, lo cancellerà dagli elenchi del medico
che lo aveva in carico.
Quindi
i compiti e i passaggi previsti dalle norme e dai contratti sono
chiari e precisi. Al medico compete la certificazione di morte
e a chi gestisce le anagrafi del Comune e della ASL la cancellazione
dagli elenchi.
Appare
chiaro, dunque, che non potendo intervenire direttamente
sull’anagrafe al medico non può essere imputata alcuna
responsabilità visto che il suo compito era quello di redigere il
certificato di morte” – Comunicato
stampa di ieri 21 ottobre 2008.
Il
medico, dunque, non può intervenire direttamente sull’anagrafe,
cancellando o inserendo cittadini, in quanto gli è negato
l’accesso al servizio informatico regionale attraverso il quale
viene gestita l’anagrafe perché non ha accesso al sistema
informatico. Un compito, questo, che compete esclusivamente
all’ufficiale dell’anagrafe che formalmente deve registrarne il
decesso e ordinare la cancellazione da tutte le anagrafi, alla
stregua di quanto succede per i cittadini non assistiti direttamente
dalle ASL, che vengono cancellati dagli elenchi dei medici di
famiglia.
“Il
mancato intervento dei vertici della ASL che avrebbero dovuto
assumersi correttamente le responsabilità dell’inefficienza del
sistema insieme alle anagrafi comunali dimostra ancora una volta la
considerazione di questi amministratori nei confronti dei propri
medici i quali, nonostante il discredito gratuito nei confronti
della categoria, da sempre contribuiscono alla salvaguardia del
sistema e alla tutela della salute dei cittadini”, ha continuato
il dott. Anelli.
La
FIMMG ha sempre condannato puntualmente ogni tipo di truffa commessa
nel Servizio Sanitario Nazionale, ivi comprese quelle la cui
responsabilità ricade sui medici iscritti.
“Riteniamo,
dunque, la nostra posizione corretta e coerente con la nostra
storia. Per questo chiediamo all’Assessore alle Politiche della
Salute Tedesco di incontrare il comitato istituito ieri d’intesa
con la Guardia di Finanza al fine di rendere trasparente ogni tipo
di azione ed evitare che le inefficienze delle ASL, dei Comuni e di
altri Enti siano attribuite a chi non ha, in questo caso, alcuna
responsabilità”, ha dichiarato il dott. Anelli.
“All’Assessore Tedesco, lunedì prossimo nel corso del Comitato
Permanente Regionale della Medicina Generale preannunceremo che la
FIMMG Puglia insieme con le province interessate valuterà
l’opportunità di dichiarare lo stato di agitazione.
Rappresenteremo, inoltre, l’avvio della procedura nei confronti
del magistrato competente per l’emissione di decreti ingiuntivi
per la mensilità di settembre, qualora non ancora percepiti
dai medici.
Bari,
22 ottobre 2008
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