Siniscalco
- il 2% su 8mila voci di spesa,
titola il Sole 24 Ore, il Foglio: Piccola
guida tecnica ai misteri e ai dispiaceri della nuova
Finanziaria e Il Giornale: Sulle
strade statali e' in arrivo il pedaggio.
A proposito di quest'ultimo aspetto - l'allarme lanciato da
"il Giornale" - il ministero dell'economia fa
sapere che non ci sarà nessun nuovo pedaggio sugli
automobilisti, spiegando l'operazione di cessione di circa
1.500 chilometri di strade statali prevista dalla finanziaria.
Ma
il ministro Marzano propone rispetto alla possibilita' di
far pagare un pedaggio per le strade statali :
''si puo' studiare, e io lo proporro', l'abbonamento per chi
usa piu' spesso le strade statali e quindi le usa per motivi
di lavoro, trasporto merci'', sostiene il ministro delle
Attivita' produttive Antonio Marzano.
''In relazione alla cessione di strade a pedaggio,
disciplinata dall'articolo 35 della Finanziaria per il 2005 -
si legge nella nota del ministero (Pedaggi
strade- precisazione) - il ministero dell'Economia precisa
che le interpretazioni apparse oggi sulla stampa non
corrispondono alla realta'. Infatti, in primo luogo
l'operazione riguarda la cessione a titolo oneroso di circa
1.500 km di strade statali, tra quelle in esercizio e quelle
in costruzione, ad una societa' che e' al di fuori del
perimetro della Pubblica Amministrazione, ma controllata
direttamente o indirettamente dallo Stato. In secondo luogo la
stima di 3 miliardi circa di introito per lo Stato non
rappresenta pedaggi per gli automobilisti, ma e' il prezzo
pagato dalla societa' acquirente a seguito della cessione''.
''La remunerazione dell'investimento, che avviene attraverso
'pedaggi ombra' (shadow toll) pagati dall'Erario alla societa'
acquirente in funzione del traffico effettivo - conclude
quindi la nota - non grava sugli automobilisti''.
Intanto il presidente della commissione Bilancio di
Montecitorio, Giancarlo Giorgetti , sostiene che bisogna
tralciare dalla Finanziaria tutte quelle norme che sono
estranee alla manovra e troppo localistiche. Questa la
richiesta che rivolge al presidente Casini e allo stesso
Governo per rendere piu' snello l'iter della Finanziaria.
E tra le norme considerate estranee alla Finanziaria Giorgetti
ne individua una ventina.
Da trasferire nel collegato, poi, alcune norme a sostegno
dell'economia come la proposta di libri 'on line' per gli
studenti perche' ''la relazione tecnica non quantifica gli
effetti di risparmio che potranno determinarsi'' dal
provvedimento.
(FINANZIARIA
2005 : INDICE
; LA RELAZIONE;
TITOLO
I DISPOSIZIONI DI CARATTERE FINANZIARIO; TITOLO
II DISPOSIZIONI IN MATERIA DI SPESA; TITOLO
III DISPOSIZIONI IN MATERIA DI ENTRATA; TITOLO
IV NORME FINALI ; Elenco
1; Elenco
2)
Sempre a proposito della relazione tecnica alla Finanziaria,
si legge: "Commi da 1 a 7 – Il livello di
finanziamento cui concorre lo Stato per l’anno 204, ai sensi
dell’Accordo Stato-Regioni dell’8 agosto 2001 risulta apri
a 81.287 mln di euro cui sono stati aggiunti cl la legge
finanziaria 2004, per il m medesimo anno, 550 mln a titolo di
concorso per i rinnovi contrattuali, di cui 2ì75 mln per
arretrati. Il presente articol9, al comma 1, stabilisce che il
livello di finanziamento cui concorre lo Stato per l’anno
2005 sia elevato a 88.220 mln, incrementato di 50 mln a titolo
di ulteriore concorso al finanziamento dell’Ospedale
Pediatrico “Bambin Gesù”. La disposizione prevede che per
gli anni successivi il livello di finanziamento si
incrementato applicando la regola del 2% al livello di
finanziamento dell’anno precedente.
Nell’ambito del Conto delle PA, la spesa sanitaria
complessiva per l’anno 2005 è stimata in circa 92.500 mln.
Nella disposizione si prevede che ai fini di ricondurre il
livello dispesa in linea con il livello di finanziamento
programmato, si definisca un’Intesa Stato-Regioni che
vincoli l’accesso al finanziamento integrativo a carico
dello Stato ad una serie di adempimenti da parte delle
Regioni".
''Gia' qualcuno fa notare - ha detto il responsabile economico
dei DS Bersani parlando della Finanziaria - che intanto si
fanno 7,5 miliardi di nuove entrate, e poi si promette di
restituire, ma non agli stessi evidentemente, 6 miliardi. Gia'
questo gioco e' negativo, se poi ricordiamo che per tirar
fuori quei 6 miliardi bisogna trovarli da qualche parte,
anche questo dovrebbe suggerire qualche cautela''.
''Credo che lo stesso Siniscalco abbia rimandato i
chiarimenti, e sono chiarimenti seri da dare, perche' questo
meccanismo del famoso 2 per cento e' un' idea, un programma,
bisogna sapere di che leggi si sta parlando e quali sono le
riduzioni rispetto ai tendenziali di quelle leggi''.
''I tagli vanno capiti perche' se no una cosa cosi' generica
puo' consentire che le leggi continuino ad operare - ha
aggiunto Bersani - e quindi che non si realizzi il taglio
desiderato''. Cosi', ''il Parlamento si trova di fronte a una
legge totalmente generica di cui non conosce gli effetti''.
''E' una finanziaria fatta di tasse a carico dei
cittadini e non ci sono misure e risorse per lo sviluppo e la
crescita''. Cosi' il segretario Ds Piero
Fassino: ''Si continua in un inganno sempre piu'
evidente", che sottolinea i punti piu' controversi della
Finanziaria: ''Siniscalco ha chiesto a Regioni e Comuni di
aumentare la tassazione locale per coprire le minori risorse
che lo Stato da' ai Comuni, alle Province, alle Regioni, per i
servizi; viene resa obbligatoria un'assicurazione sulle
proprieta' immobiliari che di fatto e' una piccola
patrimoniale a carico delle famiglie; si rivalutano gli estimi
catastali e probabilmente aumentera' l'Ici; si rivedono gli
studi di settore per aumentare la tassazione sui lavoratori
autonomi e a fronte di questo si tagliano gli incentivi alle
imprese, che dovrebbero sostenere lo sviluppo, e si tagliano
le risorse per il Mezzogiorno''.
'La Finanziaria, come dice la parola stessa, ha come obiettivo
di tenere sotto controllo la finanza pubblica. E il
provvedimento che ha varato il governo ha questo obiettivo'',
ha ribadito il ministro alle Attivita' produttive
Antonio Marzano, che ha lanciato la proposta di un abbonamento
per chi usa piu' spesso le strade statali e che quindi le usa
per motivi di lavoro e di trasporto merci. ''Se non si paga il
pedaggio - afferma Marzano - qualcuno paga e cioe' tutti
quelli che le usano e quelli che non le usano''. In secondo
luogo, sempre secondo il
ministro, ''la manutenzione di queste strade costa, il
traffico e' rallentato se non si fa una manutenzione adeguata''.
A giudizio del ministro, se questi rincari ''servono a far
funzionare meglio queste strade allora anche coloro che
pagheranno hanno un onere ma anche il vantaggio di una strada
che funziona meglio''. ''Certo, poi c'e' l'aspetto negativo
perche' comunque e' un onere - ha ammesso il ministro - ma
c'e' il problema dela miglior distribuzione dell'onere (non
per tutti ma per chi la usa di piu') e di un miglior
funzionamento di questa rete stradale''.
''Non
ha molto senso dire 'riduciamo le tasse' e poi chiedere i
soldi ai cittadini in questo modo''. Cosi' il presidente
della Regione Lazio Storace. ''C'e' il diritto di proposta -
afferma il presidente della Regione Lazio - ma non c'e'
l'obbligo di accettarla. Che ci sia il problema per alcune
strade e' fuori di dubbio, ma che il Raccordo, o la
Roma-Fiumicino, possano essere messe tra quelle strade mi pare
un'ipotesi fuori dal mondo''.
Storace ha annunciato che la prossima settimana incontrera' i
vertici Anas, che per primi avevano ipotizzato l'inserimento
di un pedaggio sul Raccordo: ''Li andro' a trovare - spiega
Storace - per dire che Roma e' meglio che la lascino stare. Il
Gra e' ormai parte di Roma, e' difficile considerarlo qualcosa
di esterno alla citta'. La Roma-Fiumicino? Non e' una strada
per andare in vacanza, serve ai lavoratori''.
''Se
l'intenzione del governo e' di pedaggiare le attuali
autostrade del Sud, attualmente gratuite, non possiamo che
compiacercene", ha infine affermato Ugo Parolo,
responsabile della Lega Nord per l'ambiente.
(gs) |
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